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CAF e Patronato: quali sono le differenze?

di Alessandra Caraffa - 18/07/2023

CAF Patronato

Spesso operano insieme, a volte all’interno di una stessa struttura e organizzazione: CAF e Patronato, però, non sono la stessa cosa. Mentre il CAF si occupa in senso stretto di assistenza fiscale, il Patronato offre ai cittadini diversi servizi che vanno dall’assistenza in materia di previdenza sociale fino alle pratiche per la richiesta della NASpI o dell’assegno di invalidità.

I CAF - Centri di Assistenza Fiscale sono enti riconosciuti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: spesso fanno parte di un Patronato o di un sindacato, ma possono operare anche in maniera indipendente.

I Patronati, d’altro canto, sono enti di diritto privato senza scopo di lucro gestiti da Confederazioni e Associazioni nazionali di lavoratori che erogano servizi di pubblica utilità, che possono essere gratuiti o a pagamento.

CAF: cos’è e quando serve

Il CAF - Centro di Assistenza Fiscale, è un ente istituito con la Legge 30 dicembre 1991, n. 413, allo scopo di assistere i contribuenti nella compilazione e presentazione degli adempimenti fiscali, come le dichiarazioni dei redditi e la certificazione ISEE.

Ci si può rivolgere al CAF anche per ricevere assistenza nella richiesta di bonus e agevolazioni fiscali, per le volture, per le successioni e per il calcolo di tributi come IMU e TASI.

Il CAF deve essere autorizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e può essere indipendente oppure esistere come parte di un Patronato o di un sindacato: secondo la legge italiana, infatti, le organizzazioni con oltre 50mila iscritti e i sostituti d’imposta con oltre 50mila dipendenti possono svolgere attività di assistenza fiscale.

Quando rivolgersi al CAF?

I CAF operanti in Italia offrono servizi a pagamento ma anche prestazioni erogate in maniera gratuita, che vengono loro “rimborsate” dallo Stato, come per esempio la trasmissione di modelli precompilati. Tra i servizi offerti dai CAF disseminati sul territorio nazionale, ci sono:

  • la compilazione e l’invio del Modello 730;
  • il calcolo e la dichiarazione di IMU e TASI;
  • la compilazione del modello ISEE, ISEEU (per l’Università) e ISEE corrente;
  • la compilazione della domanda per il reddito di cittadinanza e per l’esenzione dal ticket sanitario;
  • la compilazione dei modelli per gli assegni familiari e per l’indennità di maternità;
  • l’acquisizione di visure catastali e ipocatastali;
  • la registrazione dei contratti di locazione;
  • la gestione del rapporto con i lavoratori domestici, come colf o badanti;
  • le pratiche di successione e le volture;
  • la richiesta della firma digitale o dell'Identità Digitale SPID.

Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, a partire dai Modelli 730/2023, chi si rivolge a un CAF o a un professionista per la presentazione di istanze che non includono modifiche, non è soggetto ai controlli formali sugli oneri detraibili e deducibili indicati nella precompilata.

Cos’è il Patronato?

Il Patronato è un ente di diritto privato, senza scopo di lucro, riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Può essere gestito da Confederazioni e Associazioni nazionali di lavoratori nel cui statuto siano previsti servizi assistenziali e di pubblica utilità.

I Patronati presenti in Italia esercitano attività di informazione, tutela e assistenza e hanno anche possibilità di rappresentare lavoratori (dipendenti e autonomi) e pensionati italiani, ma anche stranieri e apolidi.

Per diventare un Patronato, un’Associazione o Confederazione nazionale deve rispettare i seguenti requisiti:

  • essere costituita e attiva da almeno otto anni;
  • avere sede in un numero di province tale da rappresentare almeno il 60% della popolazione italiana ed essere presenti in almeno 4 Paesi stranieri;
  • dimostrare di avere i mezzi tecnici e finanziari per la gestione delle attività di Patronato.

Questo è quanto stabilito dalla Legge 30 marzo 2001 n. 152, nota anche come “Normativa Patronato”. Attualmente, in Italia, esistono 24 Patronati riconosciuti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

A cosa serve un Patronato? I servizi per i cittadini

Il termine Patronato deriva dalla parola latina patronatus, che significa originariamente “condizione di patrono” e rappresenta oggi, per estensione, l’attività di tutela e assistenza a favore di determinate categorie di cittadini, nel caso specifico lavoratori e pensionati.

Tra i servizi che possono essere richiesti al Patronato, in modo gratuito o a pagamento, ci sono:

  • assistenza nelle pratiche legate alla previdenza o alle indennità riconosciute ai lavoratori: il Patronato può assistere i cittadini nella richiesta della pensione di invalidità, della pensione anticipata e di quella spettante ai superstiti, ma anche nelle pratiche per la NASpI, per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
  • assistenza ai lavoratori extracomunitari e ai cittadini stranieri per la richiesta del permesso di soggiorno e per il suo rinnovo;
  • la domanda per l’Assegno Unico e per i vari bonus destinati alle famiglie;
  • la richiesta dell’estratto contributo o dei ratei della tredicesima spettanti a un lavoratore defunto;
  • assistenza per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento ai sensi della Legge 104/1992;
  • assistenza per il rilascio della Certificazione Unica;
  • assistenza nelle pratiche per i versamenti volontari di contributi.

Alcuni servizi dei Patronati vengono erogati in forma gratuita poiché, come avviene anche per i CAF, le spese per la gestione di alcune pratiche sono finanziate dallo Stato.

Che differenza c’è tra CAF e Patronato?

Se si sente parlare molto spesso di Patronato e CAF insieme è perché il Patronato può avere al suo interno un CAF, e spesso le loro attività sono integrate per poter assistere meglio i cittadini in materia di contributi, diritti, pensioni, lavoro e politiche sociali.

Le due cose, però, non coincidono, e non è un caso che i due enti facciano riferimento a due diversi dicasteri: come abbiamo visto, mentre i CAF si occupano esclusivamente di questioni fiscali e legate ai tributi, i Patronati hanno un raggio d’azione molto più ampio, che va dalla previdenza sociale al diritto alla salute.

I Patronati, inoltre, hanno una funzione sociale ben più rilevante di quella che può essere riconosciuta ai CAF, che sono semplici enti di diritto privato: un Patronato può agire in nome e per conto di lavoratori e pensionati e fornire assistenza legale e tutela in sede giudiziaria, per esempio nel caso di vertenze e cause in materia di diritto del lavoro e di politiche per l’immigrazione.

I servizi di CAF e Patronato hanno però una cosa in comune: sono accessibili presso gli uffici disseminati sul territorio ma anche online, con formula soddisfatti o rimborsati, su Patronato.com. 

CAF e Patronato: a che servono e le differenze


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