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Bonus Mobili: come funziona e come richiederlo

di Alessandra Caraffa - 27/06/2023

Bonus mobili

La Legge di Bilancio 2023 ha definito il tetto massimo di spesa su cui calcolare la detrazione del Bonus Mobili per gli acquisti del 2023. La misura, destinata all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per gli immobili in ristrutturazione, è stata prorogata dalla Legge di Bilancio 2022 e può essere applicata alle spese sostenute nel 2022, 2023 e 2024

Per usufruire della detrazione fiscale è necessario che i grandi elettrodomestici acquistati siano più efficienti di quelli che vengono sostituiti e che siano destinati ad arredare un immobile oggetto a interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, come l’installazione di un impianto di condizionamento a pompa di calore.

Bonus Mobili 2023: cos’è e quanto vale

Il Bonus Mobili è una detrazione Irpef del 50% che può essere applicata alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per un immobile in ristrutturazione. 

Prorogata dalla Legge di Bilancio 2022 agli acquisti effettuati nel 2022, nel 2023 e nel 2024, la misura riguarda l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A per i forni, E per le lavatrici e le lavastoviglie, F per frigoriferi e congelatori.

La detrazione per il 2023 va calcolata su un importo massimo di 8.000 euro, mentre per il 2024 il tetto di spesa è fissato a 5.000 euro. Possono essere portate in detrazione anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati, purché il pagamento sia effettuato con bonifico o carta di debito o credito.

Bonus mobili 2023: come funziona

La detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2022 e di 8.000 euro per il 2023, a prescindere dall’ammontare delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione.

La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo ed è relativa alla singola unità immobiliare: uno stesso contribuente che esegua lavori di ristrutturazione su diverse unità immobiliari ha diritto alla detrazione su 8.000 euro di spesa per ognuna di esse (5.000 nel 2024).

Per ottenere l’agevolazione è necessario che siano in corso degli interventi di recupero del patrimonio edilizio su singole unità abitative o su parti comuni di edifici residenziali: la detrazione spetta anche se i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dall’immobile in ristrutturazione e se l’intervento si riferisce a una pertinenza dell’immobile in oggetto.

Bonus Mobili 2023: cosa si può acquistare

La detrazione spetta per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nuovi che rispettino determinati requisiti in termini di efficienza energetica:

  • forni in classe A o superiore;
  • lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie di classe E o superiore;
  • frigoriferi e congelatori di classe non inferiore a F.

Sono inclusi nella lista dei mobili che si possono acquistare col Bonus sedie, tavoli, armadi, poltrone e divani, ma anche materassi e apparecchi per l’illuminazione.

Nella guida al Bonus Mobili 2023, l’Agenzia delle Entrate fornisce una lista esemplificativa degli elettrodomestici che è possibile acquistare usufruendo della detrazione Irpef:

  • Frigoriferi, congelatori, grandi apparecchi per la refrigerazione, la conservazione e il deposito degli alimenti;
  • Lavatrici, lavasciuga e asciugatrici;
  • Lavastoviglie;
  • Piani cottura, piastre elettriche, forni elettrici e a microonde, grandi elettrodomestici utilizzati per la cottura e la trasformazione degli alimenti;
  • Apparecchi elettrici di riscaldamento, apparecchi per il condizionamento, radiatori e ventilatori elettrici.

Sono invece escluse dall’agevolazione le spese sostenute per l’acquisto di complementi d’arredo, come tende e tendaggi, porte, finestre e pavimentazioni. Per usufruire del Bonus è fondamentale che gli acquisti siano effettuati usando uno dei metodi di pagamento previsti dal decreto, e cioè bonifico, carta di credito e carta di debito.

Bonus mobili ed elettrodomestici: a chi spetta

Il Bonus mobili spetta a tutti coloro che acquistano, entro il 31 dicembre 2024, mobilio o grandi elettrodomestici e hanno realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.

La detrazione è valida anche per le spese sostenute con un finanziamento a rate, purché la società erogante paghi il corrispettivo con le modalità indicate sopra e che il contribuente sia in possesso di una copia della ricevuta di pagamento, che servirà in fase di richiesta dell’agevolazione.

Fermo restando che per accedere alla detrazione è necessaria la realizzazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio, il Bonus mobili spetta anche nel caso in cui mobili ed elettrodomestici acquistati siano destinati ad arredare un ambiente diverso da quello oggetto di ristrutturazione.

Per ottenere il Bonus è necessario che la data d’inizio dei lavori sia precedente a quella dell’acquisto, ma non è richiesto che le spese sostenute per la ristrutturazione siano state sostenute prima di quelle per mobili ed elettrodomestici.

Come precisato nella circolare n. 30/2020 dell’Agenzia delle Entrate, il Bonus Mobili spetta anche ai contribuenti che usufruiscono del Sisma Bonus, per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico e per le spese sostenute dal 1° luglio 2020.

Bonus mobili: gli interventi necessari per avere la detrazione

Gli interventi che danno accesso alla detrazione Irpef del 50% sono indicati nella scheda informativa messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Per ottenere il Bonus Mobili, è necessario che siano in corso dei lavori di recupero del patrimonio edilizio su un’unità abitativa o sulle parti comuni degli edifici residenziali.

Gli interventi di manutenzione straordinaria necessari per ottenere la detrazione sono:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza;
  • realizzazione dei servizi igienici, recinzioni, muri di cinta e cancellate;
  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • rifacimento di scale e rampe e costruzione di scale interne;
  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare.

Rientrano nella manutenzione straordinaria anche i lavori finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, per esempio l’installazione di una stufa a pellet, l’installazione di un impianto di climatizzazione a pompa di calore e la sostituzione della caldaia.

Per quanto riguarda i lavori di manutenzione ordinaria nelle parti comuni condominiali, invece, danno diritto al Bonus Mobili:

  • tinteggiatura di pareti e soffitti e rifacimento degli intonaci;
  • sostituzione di pavimenti ed infissi esterni;
  • sostituzione delle tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni;
  • riparazione o sostituzione di cancelli e portoni;
  • riparazione di grondaie e mura di cinta. 

Si accede al Bonus anche eseguendo interventi di ristrutturazione edilizia, come la trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, l’apertura di nuove porte e finestre e la modifica della facciata. 

Bonus Mobili 2023: come richiederlo

Per ottenere il Bonus Mobili è necessario indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, cioè nel Modello 730 o in quello dedicato ai Redditi persone fisiche, e spetta in via esclusiva al contribuente che beneficia della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

È fondamentale che le spese sostenute per i lavori e quelle legate all’acquisto di arredi ed elettrodomestici siano riferibili alla stessa persona: se gli acquisti sono stati effettuati da persone diverse, anche se appartenenti allo stesso nucleo familiare, non si può accedere alla detrazione.

È inoltre necessario conservare, per ogni pagamento, la ricevuta del bonifico o la ricevuta di addebito sul conto corrente, nonché tutte le fatture di acquisto dei beni riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Le spese vanno inoltre obbligatoriamente comunicate all’ENEA, in quanto rientrano tra gli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabile previsti dall’articolo 16 bis del DPR 917/86.

Per presentare la comunicazione è sufficiente collegarsi al portale dedicato ai Bonus fiscali ENEA, accessibile con identità digitale SPID, e selezionare l’area “Bonus Casa”. Una volta che ci si è registrati come utenti al portale, è sufficiente inserire i dati del beneficiario, quelli dell’immobile e le informazioni sull’intervento di recupero del patrimonio edilizio.

 

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