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Indennità di malattia: come funzionano le visite fiscali

di Alessandra Caraffa - 19/01/2023

Visite fiscali

Quando un lavoratore dipendente si trova nell’impossibilità di svolgere la propria mansione per motivi di salute deve subito comunicare il proprio stato al medico curante, che ha il compito di produrre un certificato medico da inoltrare all’INPS. Ciò vale per tutti i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato che hanno diritto all’indennità di malattia, e che possono quindi assentarsi dal lavoro per motivi di salute mantenendo parte della retribuzione.

Durante il periodo di malattia, il datore di lavoro può richiedere che venga effettuata una visita fiscale dell’INPS a casa del lavoratore, allo scopo di verificarne l’effettivo stato di salute. Esistono specifici orari per le visite fiscali, diversi per dipendenti del settore pubblico e privato. Vediamo quindi come funzionano le visite fiscali e quali sono le fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici e privati.

Visite fiscali e indennità di malattia: come funziona

L’indennità di malattia viene riconosciuta ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato quando si verifica “un evento morboso che ne determina l’incapacità temporanea al lavoro”, come riportato nella guida dell’INPS. 

Per potersi assentare dal lavoro mantenendo il diritto all’indennità di malattia è necessario trasmettere un certificato medico che dimostri la temporanea inabilità del lavoratore, e che deve essere redatto da medico di base. La prima cosa da fare nel caso di malattia è quindi contattare il proprio medico, che ha il compito di produrre e trasmettere il certificato in via telematica all’Istituto. 

In caso di ricovero o accesso al Pronto Soccorso, il certificato medico deve essere richiesto alla struttura ospedaliera, che rilascia la certificazione e provvede alla trasmissione della documentazione all’INPS. 

Durante il periodo di assenza del dipendente, il datore di lavoro può richiedere che venga effettuata una visita fiscale dell’INPS per verificare le effettive condizioni di salute del lavoratore: questa visita può essere svolta esclusivamente da personale medico incaricato dall’INPS e i suoi costi sono a carico del datore di lavoro.

Il certificato di malattia

Il certificato di malattia che viene trasmesso telematicamente all’INPS non deve essere necessariamente inviato anche al datore di lavoro: nel caso di invio telematico, infatti, la documentazione è dispoonibile per la consultazione sul portale dell’Istituto. Il datore di lavoro, nello specifico, può consultare l’attestato, che indica solo la prognosi, ossia il giorno di inizio e di fine presunta della malattia, mentre il dipendente ha accesso sia all’attestato sia al certificato completo di diagnosi.

È possibile visualizzare il proprio certificato medico - per verificare la correttezza dei dati e l’avvenuta trasmissione - all’interno dell’apposita sezione del portale dell’INPS, accessibile con credenziali SPID, CIE o CNS.

È importante, ricorda l’Istituto, che il lavoratore controlli la correttezza dei dati riportati e che prenda nota del numero di protocollo del certificato, poiché questo è il documento in cui sono specificate le date del periodo di assenza dal lavoro e anche l’indirizzo di reperibilità cui ricevere eventuali visite mediche INPS.

Visite fiscali INPS: la reperibilità

In alcuni casi il lavoratore non è tenuto a rispettare le fasce di reperibilità della visita fiscale: ciò avviene in presenza di una patologia grave che richieda terapie salvavita e nel caso di uno stato patologico connesso a un’invalidità già riconosciuta di almeno il 67%. 

Per alcune categorie di dipendenti pubblici, inoltre, è previsto l’esonero dalla reperibilità nel caso di malattia per la quale sia stata riconosciuta una specifica causa di servizio.

Per tutti gli altri lavoratori, è necessario rispettare le cosiddette fasce di reperibilità, e cioè farsi trovare all’indirizzo indicato nel certificato medico negli orari in cui si svolgono le visite fiscali. 

È utile sapere, in tal senso, che il datore di lavoro può richiedere anche più visite nel corso dello stesso periodo di prognosi e che è possibile assentarsi dal proprio domicilio per motivi giustificati, come una visita medica specialistica, fornendo la relativa documentazione al datore di lavoro e all’Istituto.

Visita fiscale: gli orari delle fasce di reperibilità

La disciplina delle visite mediche di controllo durante il periodo di malattia è diversa per i lavoratori del settore privato e quelli del settore pubblico. È invece importante per tutti i dipendenti soggetti a visita fiscale non dimenticare di rispettare le fasce orarie di reperibilità, ovvero assicurarsi di trovarsi nel domicilio convenuto negli orari in cui è possibile ricevere la visita del personale sanitario dell’INPS.

Rispettare le fasce di reperibilità è fondamentale per non perdere il diritto all’indennità di malattia riconosciuta ai lavoratori dipendenti. In caso di assenza alla visita domiciliare, il lavoratore viene invitato a recarsi presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS. A quel punto, per non perdere l’indennità di malattia e rischiare di incorrere in azioni disciplinari da parte del datore di lavoro, il lavoratore che non abbia rispettato le fasce di reperibilità stabilite dalla normativa è tenuto a presentare una giustificazione valida per l’assenza. 

Visite fiscali dipendenti pubblici: gli orari

Le fasce di reperibilità, come accennato sopra, cambiano tra settore privato e pubblico. Con l’entrata in vigore del Polo unico per le visite fiscali, l’INPS ha acquisito la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per buona parte dei lavoratori pubblici in malattia. L’Istituto può quindi effettuare visite mediche su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, ma può anche procedere d’ufficio.

Anche il personale delle Forze Armate è soggetto alla disciplina sul Polo Unico della medicina fiscale, deve cioè rispettare gli orari della visita fiscale. Eventuali visite fiscali si svolgono, nel caso dei dipendenti pubblici, nelle fasce orarie 9.00-13.00 e 15.00-18.00.

Visita fiscale privati: le fasce di reperibilità

Gli orari di visita fiscale per i lavoratori privati, invece, sono quelli compresi tra le 10.00 e le 12.00 e tra le 17.00 e le 19.00. I lavoratori privati sono quindi tenuti a essere reperibili in quelle fasce orarie, a meno che non rientrino nei casi indicati nella  circolare INPS n. 95/2016, ovvero richiedano terapie salvavita o presentino un’invalidità già riconosciuta di almeno il 67%. 

Il lavoratore in malattia può comunque assentarsi dall’indirizzo comunicato all’INPS per la visita domiciliare nei seguenti casi:

  • visite mediche urgenti o accertamenti specialistici che non possano svolgersi in orario diverso;
  • gravi motivi personali o familiari;
  • cause di forza maggiore.

Il lavoratore sarà quindi tenuto a presentare una giustificazione valida per l’assenza presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS, previa convocazione ufficiale da parte dell’Istituto.

 

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Visita fiscale INPS: come funziona e fasce di reperibilità


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