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Il Fascicolo Sanitario Elettronico: cos'è e come funziona

di Alessandra Caraffa - 28/06/2021

fascicolo sanitario elettronico

 

Il FSE, Fascicolo Sanitario Elettronico, raccoglie l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi che riguardano tutti i cittadini assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale. 

Regolato dal DPCM 179/2015, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è diventato realtà grazie al DL 34/2020, il cosiddetto Decreto Rilancio, che ne ha reso automatica l’istituzione - prima vincolata ad una esplicita richiesta da parte dell’assistito. 

Già noto a molti cittadini, che lo hanno utilizzato tra le altre cose per accedere al proprio Certificato Vaccinale, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è stato profondamente ristrutturato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle Linee Guida di attuazione del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): dallo scorso 11 luglio, in sostanza, si parla di FSE 2.0.

Vediamo dunque che cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico, cosa è cambiato e come accedere al FSE 2.0.

Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico

Attraverso il Fascicolo Elettronico Sanitario tutti i cittadini assistiti dal SSN possono consultare lo storico della propria vita sanitaria e condividere informazioni e referti clinici con medici e personale sanitario. La gestione del fascicolo sanitario personale dei cittadini spetta alle Regioni, che forniscono le informazioni in esso presenti e ne gestiscono dati, infrastruttura e sicurezza.

Attualmente ogni regione eroga il servizio in maniera autonoma: per accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico in Emilia Romagna, per esempio, è sufficiente collegarsi al relativo sito fascicolo-sanitario.it ed inserire le proprie credenziali (SPID, FedERa, credenziali FSE o smartcard).

Per accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico in Lazio, invece, è possibile utilizzare anche la Carta d’Identità Elettronica (CIE), oltre a SPID o CNS.

Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: cosa cambia

La disomogeneità del servizio tra una regione e l’altra d’Italia è tra le criticità affrontate dalle nuove Linee Guida, tra i cui obiettivi c’è la creazione di un FSE unico per tutti gli assistiti SSN. 

Come si legge nel Decreto 20 maggio 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 luglio, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) interviene per potenziare il Fascicolo Sanitario Elettronico con il perseguimento di quattro obiettivi:

  • accesso: creazione di un FSE omogeneo sul territorio nazionale, con un’unica interfaccia utente e un unico modello di erogazione dei servizi, uguale per tutti gli assistiti ai servizi SSN;
  • integrazione: trasformazione del FSE in uno strumento efficace per la diagnosi e la cura, capace di integrarsi con il territorio per garantire la continuità assistenziale e con le farmacie nella definizione del piano terapeutico;
  • personalizzazione: aumento della qualità e quantità di dati clinici presenti nel FSE, in maniera che possano essere usati per diagnosi e cure personalizzate;
  • policy: creazione di una solida base di conoscenza in grado di fornire supporto alle istituzioni sanitarie nella definizione e attuazione delle politiche di prevenzione, programmazione sanitaria e governo e agli enti di ricerca per l’attività di ricerca scientifica.

Gli obiettivi più immediati tracciati dalle nuove Linee guida prevedono, entro 12 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta, che i medici, gli infermieri e gli altri professionisti sanitari alimentino su base periodica il Fascicolo Sanitario Elettronico, consultando e condividendo i documenti clinici degli assistiti per quanto di loro competenza. 

I cittadini, d’altro canto, avranno la possibilità di ricercare e consultare tutti i documenti clinici, i certificati, le prenotazioni e le altre informazioni relative alla propria posizione SSN all’interno del proprio fascicolo.

Le modifiche al FSE nascondono per rispondere a quelle che vengono definite le “quattro sfide strutturali del SSN”: il progressivo invecchiamento della popolazione, il divario territoriale di accesso alle cure, la proliferazione di sempre più informazioni sanitarie in rete e la capacità di risposta nel caso di nuove emergenze sanitarie.

Quali informazioni contiene il Fascicolo Sanitario Elettronico

Prima di vedere nel dettaglio come accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico, è utile sapere quali informazioni è possibile trovare all’interno del FSE di un assistito SSN:

  • i dati anagrafici del cittadino;
  • l’indicazione del medico di base con Codice Fiscale;
  • i dati e documenti sanitari dell’assistito successivi al 1 Gennaio 2008, ovverosia ricette, prenotazioni per visite specialistiche, referti rilasciati sia dal Sistema Sanitario Regionale sia da strutture private accreditate presso il SSN.

Tra i dati contenuti dal proprio fascicolo elettronico dovrebbero esserci anche eventuali lettere di dimissione dopo un ricovero in ospedale ed un profilo sanitario sintetico (il Patient Summary), che però, secondo quanto riportato nell’allegato A delle Linee guida, risulta presente soltanto nell’80% dei casi analizzati su scala nazionale. 

In alcune regioni, al FSE sono attualmente associate delle app che consentono di prenotare visite e prestazioni da cellulare, come avviene per il Fascicolo Sanitario Elettronico del Veneto, ed in alcune USL territoriali è possibile scaricare dal FSE i buoni spesa per celiaci.

Ogni cittadino può aggiungere al proprio fascicolo altri documenti, dati o informazioni scansionandoli e caricandoli nel proprio FSE. I formati supportati dal sistema erano inizialmente PDF, JPEG, GIF, PNG; le nuove Linee guida ammettono soltanto il formato PDF, motivo per cui i documenti pregressi andranno convertiti in tale formato. 

Le nuove Linee guida modificano anche la portata delle informazioni contenute nel FSE: esiste una lista dei contenuti minimi da includere nel Fascicolo, tra cui il Profilo Sanitario Sintetico dell’assistito ma anche i dati di refertazione di ogni branca, quelli relativi a ricoveri o ingressi in PS, i dati di vaccinazione e quelli acquisiti durante le campagne di screening. 

Privacy e protezione dei dati nel FSE

Nel momento in cui si accede per la prima volta al proprio FSE, si può scegliere con chi condividere i propri dati clinici, e si possono selezionare singolarmente i documenti da “oscurare”. 

È infatti possibile negare l’accesso ai propri dati da parte del personale sanitario, oscurare solo alcuni documenti, oppure scegliere di condividere il proprio fascicolo con delle persone aventi delega per alcune specifiche operazioni, fino a un massimo di cinque. 

In ogni caso, tutti gli accessi e tutte le operazioni eseguite all’interno del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico sono tracciabili, ed è possibile richiederne la notifica via email alla propria Regione. 

È importante sapere, inoltre, che alcuni dati particolarmente sensibili prevedono l’esplicito consenso del cittadino, prima di diventare in qualunque modo consultabili dal SSN. Si tratta in particolare di situazioni legate a sieropositività, interruzioni di gravidanza, conseguenze di violenze o uso di alcol o sostanze psicotrope.

Fascicolo Sanitario Elettronico: accesso ed attivazione

L’attivazione del FSE è divenuta automatica in seguito alla trasformazione in Legge del noto Decreto Rilancio, quindi non c’è bisogno di attivare manualmente il servizio. Sarà sufficiente disporre delle credenziali di cui sopra per poter eseguire un primo accesso al proprio FSE e gestire documenti e permessi relativi alla propria situazione sanitaria.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è gestito, come dicevamo sopra, dalle singole Regioni: le modalità di accesso, ed alcuni dei servizi proposti, possono dunque variare di Regione in Regione. In via generale si può accedere al FSE tramite SPID o CNS (Carta Nazionale dei Servizi, in alcuni casi associata alla Tessera Sanitaria).

Di seguito i link per gestire il proprio consenso al Fascicolo Sanitario Elettronico, verificare di quali credenziali è necessario disporre ed accedere al FSE in alcune delle principali regioni italiane:

Anche in mancanza di SPID o CNS, comunque, è possibile prestare o negare il proprio consenso alla consultazione da parte del personale sanitario, recandosi presso gli sportelli preposti dalle singole Regioni oppure rivolgendosi al proprio medico di base.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico: cos'è e come funziona


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